Microblading e trucco semipermanente: quale scegliere?

Con la recente diffusione del termine “microblading” abbiamo ricevuto numerose richieste di chiarimento circa la differenze fra questa “nuova” tecnica e quella “classica” per la realizzazione del trattamento di trucco semipermanente.
In questo articolo ci occuperemo quindi di fare un po’ di chiarezza, esaminando le diverse caratteristiche fra le due tecniche di applicazione ed i relativi vantaggi e/o svantaggi.
Cominciamo dicendo che fin dalle sue prime origini nei tempi più antichi il tatuaggio veniva realizzato a mano con un tagliente, immettendo nella zona lacerata il colore che creava così un disegno indelebile sulla pelle.
Nel tempo le tecniche si sono modernizzate facendo si che questa stessa applicazione si realizzasse tramite un macchinario (tipo penna), che con un impulso elettrico muove l’ago che immesso nella pelle rilascia colore creando un disegno. Sostanzialmente parliamo della stessa identica cosa!
Con questo breve racconto abbiamo già definito e distinto quindi la differenza fra la tecnica del microblading e la tecnica di trucco permanente classico, che avviene tramite l’utilizzo del dermografo.
Con entrambe le tecniche è possibile realizzare il trattamento che intendiamo eseguire perché una è figlia dell’altra, ma il progresso tecnologico ci permette di essere più “raffinati”, precisi e veloci nella realizzazione.


L’approccio più modaiolo al trucco semipermanente con la tecnica del microblading lo potremmo definire più “leggero”, con maggiore probabilità di incontrare un operatore con meno esperienza, in quanto lavorando su uno strato più superficiale della pelle, la tenuta del colore è decisamente inferiore rispetto alla tecnica classica che invece necessiterà sì di periodici ritocchi di mantenimento, ma si rende molto più efficace, risolutiva e duratura oltre che indolore e più veloce nella realizzazione.
Un operatore esperto con l’utilizzo del dermografo, potrà esprimersi artisticamente in maniera più completa (effetto 3D, sfumature, linee nette e precise, ecc.) trattando non solo le sopracciglia ma anche gli occhi, le labbra e l’intervento di copertura cicatrici.
In conclusione, non esiste in realtà una tecnica in termini assoluti migliore di un’altra, diciamo che la bellezza oggettiva e soggettiva del risultato estetico finale del trattamento, dipende maggiormente dalla preparazione del professionista che attraverso l’esperienza e la personale sensibilità artistica, sceglierà i colori più adatti a ciascun fototipo e l’impostazione di un disegno a vantaggio di un miglioramento estetico oggettivo che interpretando la personalità di un volto, come un abito su misura, esalterà al contempo le soggettive caratteristiche della cliente.
E’ una questione di arte, e non di moda…!
Continua a seguirci e, se vuoi approfondire ulteriormente l’argomento, saremo lieti di fissare una consulenza gratuita.